La Piazza è Chiusa

Lingua: Italiano Colore, Mini DV - 20 minuti
Regia Edoardo Winspeare Soggetto Edoardo Winspeare Fotografia Paolo Carnera Musica Gabriele Rampino Montaggio Andrea Facchini Suono Valentino Giannì
Produzione: Saietta Film
con: Chiara Torelli


SINOSSI. Sole. Luce. Bianco. Una piazza che vive la sua quotidianità. Una piazza libera nei colori, nei movimenti. Uno spazio che racconta l’intero paese: un sacerdote viene col piccolo corteo a rendere l’ultimo saluto al credente; un uomo controcorrente gli passa accanto facendo gli scongiuri… Poi tutto si spegne. Tutto si omologa. I vestiti, i volti, i movimenti. Un solo colore. E la piazza muore, ingabbiata dentro una dittatura. E nell’aria non più gli uccelli col loro canto, ma una marcia opprimente e ripetitiva. Lo “scemo” del paese grida il dolore. I pochi superstiti sono divise che camminano; corpi senz’anima. Non più il sorriso. Non più lo scorrere del tempo. Un telone nero, col volto dell’aguzzino sovrasta ogni cosa. Arriva una gip con dei militari. Scendono cattivi e prendono il giovane ragazzo della panchina. Lo separano dalla sua amata e lo picchiano e lo caricano sulla gip e gli spezzano la vita, l’amore, il sogno. Poi una voce grida: STOP. Siamo dentro un film, per fortuna! Siamo nella libertà d’opinione, di credo, di vita. Una troupe composta da uomini e donne di diversi paesi esprime la professionalità, l’arte, la bellezza. Il regista annuncia la pausa pranzo. La troupe va a mangiare. Due ragazze si fermano per riflettere su un manifesto. Una scritta, due occhi. Loro sanno. Loro hanno vissuto veramente quell’incubo. Per questo il loro sguardo non va oltre e conserva nel colore, nella tristezza ciò che non sarà mai solo un ricordo.

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